Adriana Dall’Armellina

Adriana Dall'Armellina abita a Miami, ma tutta la sua famiglia è di Conegliano Veneto. Lei è nata a Caracas, Venezuela ma si considera Italiana invece di Venezuelana. I suoi genitori e sorella abitano in Italia adesso, a Conegliano (regione del Veneto) e a Pietrasanta (regione della Toscana.) Lei sempre andava in Italia per la Pasqua, il Natale e per l'estate quando poteva. Adriana è arrivata in Florida tredici anni fa quando la situazione in Venezuela stava peggiorando. Ha scelto la Florida per vivere perché ha un bel clima e un ambiente tanto internazionale. Le piacerebbe vivere sei mesi in Italia e sei mesi qui in Florida. Le piace molto la cultura Italiana, il rispetto per il cibo, il fatto che le famiglie abitano vicine e possono vedersi tutti quando vogliono, il poter camminare per andare a prendere un caffè in piazza... adora le cose piccole che fanno una giornata italiana. Le piacciono moltissimo i funghi, i frutti di mare, la pizza e i gelati. Lei dice che qui solo hanno pochi ristoranti che veramente fanno onore alla cucina Italiana e uno si chiama Il Gabbiano e Bocce. Elementi della cultura americana che vorrebbe insegnare ai suoi parenti in Italia é che in America danno valore alla tecnologia. Pensa anche che in Italia potrebbero avere un po' più di ambizione e non accontentarsi di arrivare a vecchi per avere la pensione. Adesso, lei sta vendendo i vini della sua famiglia qui. Ha due marchi di Prosecco, uno si chiama VerAri (il nome è ispirato dalle due figlie: Verena e Ariana) e l'altro Dall'Armellina. Lei e suo marito hanno due figlie molto intelligenti e Adriana cerca di insegnargli la lingua Italiana a casa. Una cosa che lei vorrebbe lasciare come lezione ad altre persone in base alla sua esperienza di vita é: "Nella vita avrai dei momenti belli e anche di quelli veramente difficili. Quando la vita diventa scura e dura, devi sempre mettere Dio avanti, prega forte, lavora forte e credi forte tutto il tempo che puoi. Alla fine, i problemi guariranno e la felicità dovrà tornare."(Estefania Palmero-Sigal)